La questione tra Israele e la Palestina è estremamente complessa e radicata in una storia lunga e controversa. Non è corretto dire che Israele “odia” la Palestina o viceversa. Piuttosto, si tratta di un conflitto profondo basato su differenze politiche, territoriali, culturali e religiose.

La storia moderna di questo conflitto ha radici nel movimento sionista del XIX secolo, che ha promosso la creazione di uno stato ebraico in Palestina, all’epoca parte dell’Impero Ottomano e in seguito sotto il mandato britannico. Dopo la Seconda Guerra Mondiale e l’Olocausto, aumentò il sostegno internazionale all’idea di uno stato ebraico, portando alla creazione dello stato di Israele nel 1948. Questo portò a un conflitto con la popolazione araba locale, che portò a una guerra nel 1948-1949, con conseguente creazione del cosiddetto “problema dei rifugiati palestinesi”.

Le guerre successive, come quella del 1967 e del 1973, hanno contribuito ad aumentare le tensioni tra Israele e i paesi arabi circostanti, molti dei quali hanno sostenuto la causa palestinese. Israele ha occupato la Cisgiordania, Gaza, Gerusalemme Est e le alture del Golan come risultato della guerra del 1967, portando a dispute territoriali e all’espansione degli insediamenti israeliani in territori contesi, considerati illegali dalla comunità internazionale.

Le “guerre fredde” si riferiscono a periodi di tensione e conflitto limitato tra Israele e i suoi vicini arabi, come la crisi di Suez del 1956, la guerra del 1967 e la guerra del Kippur del 1973, durante i quali c’erano minacce di conflitto aperto ma senza combattimenti diretti tra le maggiori potenze regionali.

Le due civiltà, ebraica e palestinese, hanno radici storiche e culturali profonde nella regione e si sono sovrapposte e mescolate nel corso dei secoli. Entrambe rivendicano diritti storici sulla terra e considerano importanti siti religiosi come parte integrante del loro patrimonio. Il conflitto moderno è stato alimentato da rivendicazioni territoriali, nazionali, religiose e identitarie, con entrambe le parti che cercano di affermare la propria identità e sovranità nella regione.

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